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Glacier Girl: l’aereo che resuscita dai ghiacci

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In Groenlandia nel territorio dell’Artide sono presenti le terre più estreme del nostro pianeta. L’inverno ha una durata di 8 mesi essendo così uno dei luoghi più ostili sulla terra. Un panorama che presenta un deserto di neve immenso.

La scoperta di Glacier Girl

Nonostante sia un Luogo molto inaccessibile, i ricercatori che operano in Groenlandia fecero una scoperta incredibile sotto la superficie di un ghiacciaio. 

Nel 1992, usando un Georadar individuarono grosse lastre di metallo sotto il ghiaccio. La scoperta indicava che il pezzo di metallo scoperto, era in realtà, un’aereo della 2 guerra mondiale. 

Analizzando il terreno, si è calcolato che fosse sotto 100 metri di ghiaccio, e peraltro scoprirono che ce n’erano altri, circa 30.

Quest’area della Groenlandia Sud Orientale tiene tra i suoi ghiacciai una moltitudine di relitti di velivoli. La domanda che sorse spontanea fu: Cosa fece precipitare tutti quegli aerei in quel determinato punto?

La storia

L’area in questione è chiamata anche il triangolo delle bermuda della Groenlandia. Durante la 2 guerra mondiale gli aerei sorvolavano quella zona.

Gli Stati Uniti e gli alleati dovevano recapitare la flotta dei caccia bombardieri verso le basi britanniche. Per evitare di essere attaccati e aggirare gli u-boot tedeschi che stavano bombardando le navi nell’atlantico, decisero di raggiungere le coste settentrionali per via aerea fino a destinazione.

Per fare rifornimento, i velivoli, dovevano fare tappa in Canada e in Groenlandia sorvolando quindi la calotta polare.

Un alta percentuale di aerei precipitò sulla Groenlandia sud orientale, la stessa sorte spesso, accadde anche ad alcuni aerei di soccorso.

Di chi era quell’aereo?

Secondo i ricercatori il pezzo di metallo scoperto, apparteneva a un velivolo della famosa Squadriglia perduta. Un gruppo di aerei americani composti da 6 p38 e 2 b17. La squadriglia dopo aver fatto rifornimento in Groenlandia si diresse a est sorvolando la calotta polare. A 12mila piedi si verificò un problema. I radio operatori cercarono di mandare un segnale di sos provando a stabilire un contatto con un aereo che li aveva preceduti senza però ottenere risultati. 

I piloti essendo militari esperti, erano abituati a volare anche in condizioni estreme. Furono quindi atterraggio in Groenlandiaobbligati a effettuare un atterraggio di emergenza su un ghiacciaio nonostante fossero a 2 ore dalla base aerea più vicina. 

La superficie di una calotta di ghiaccio è morbida perché è formata da neve. Se un aereo non ha una base ben equipaggiata i carrelli affondano. Questo fa pensare che atterrare in quella zona può essere stata solo un emergenza.

L’atterraggio

Il primo aereo che tentò la manovra di emergenza si capovolse. A seguito, anche gli altri velivoli in fase di atterraggio che tentarono la manovra subirono incidenti simili. Fortunatamente i militari vennero soccorsi e gli aerei vennero abbandonati sul posto, così il ghiaccio li inglobò completamente.

Il motivo e le Ipotesi. Perché ci fu un atterraggio di emergenza in quel punto?

Le bussole

Tra le ipotesi, la vicinanza col polo nord, si pensa potrebbe aver interferito con le bussole di bordo. Volare vicino a un polo magnetico terrestre fa andare in tilt le bussole che smettono di funzionare.

Se questo accade è impossibile far affidamento sulle bussole per ottenere valori precisi. Ciò nonostante i piloti, erano comunque esperti e addestrati a compensare l’oscillazione delle bussole. 

I Peteraq

Gli abitanti del luogo chiamano  quest’area sud orientale della Groenlandia Peteraq Alley. Peteraq significa colui che aggredisce. I peteraq: sono venti inarrestabili che si formano da un momento all’altro. 

Questi venti hanno vita quando l’aria sulla superficie di un ghiacciaio si addensa, così facendo, cede sotto il suo stesso peso. Durante una tempesta in un area di bassa tensione, i venti vengono spinti verso valle ne consegue che si “foraggiano” e alimentano la potenza. 

Questi venti possono raggiungere i 320km/h e abbattere interi edifici. Data la morfologia del territorio composto da insenature e valli si crea quindi la tempesta perfetta.

Ma questa teoria presenta un’incongruenza. I peteraq si sviluppano a un’altitudine di massimo 300 metri. Se ne deduce quindi, considerando che all’epoca quegli aerei viaggiavano di sicuro a un’altitudine  superiore, che la teoria dei venti non trova fondamento.

La Missione di recupero per svelare il mistero.

missione di recupero

Si decise quindi il recupero del p38 rilevato dai georadar per capire l’esatta dinamica degli avvenimenti. Una squadra di esperti dell’aviazione si imbarcò nella missione: Riportare alla luce il p38 dopo 70 anni.

 

Come hanno fatto a recuperare  un aereo di 6 tonnellate sotto 100 metri di ghiaccio?

I ricercatori tentarono quindi il recupero di un p38 risalente alla 2 guerra mondiale situato a 100 metri sotto la superficie composta da solo ghiaccio.

La squadra di esperti sviluppò un generatore termico per forare il ghiaccio: Il super ghoper.

Lo strumento era formato da una serpentina di tubi di rame riscaldata. Una doppia azione consetì di sciogliere il ghiaccio e pompare l’acqua che si formava verso la superficie. La velocità di avanzamento fu di 1 metro l’ora. Ci vollero diversi giorni per arrivare alla giusta profondità.

L’aereo fu trovato perfettamente conservato. Dei tecnici si calarono e smontarono in modo scrupoloso il velivolo riportandolo in superficie pezzo per pezzo. Lo soprannominarono: Glacier Girl. 

 

La risposta

L’equipaggiamento di Glacier Girl fu trovato integro e le meccaniche non avevano alcun segno di avarie. La missione recupero quindi non poté fornire risposte su cosa fosse accaduto a quegli aerei. 

I ricercatori furono costretti a cercare altrove le risposte. 

Si ipotizzò quindi per ultimo, che la squadriglia si sia trovata all’interno di una bufera, le ali dei velivoli essendo sprovvisti di sistemi di riscaldamento si ghiacciarono. I p38 ovviamente erano arei rudimentali con poche strumentazioni, e quasi tutte meccaniche.

Non potendo raggiungere un’altitudine tale da evitare la tempesta si ritrovarono coinvolti da spesse e fitte nubi, non distinguendo nemmeno la terra dal cielo. 

missione di salvataggioNon potendo contattare la base più vicina, e con il carburante al limite l’unica soluzione fu di atterrare attendendo i soccorsi. Si rivelò, dato il salvataggio di tutti gli equipaggi, la scelta giusta.

Ne conseguì quindi che la colpa fu esclusivamente delle condizioni atmosferiche e non degli aerei.

Glacier Girl in volo dopo il restauro

Infatti oggi, dopo un gran lavoro di restauro, il veivolo, o meglio Glacier Girl si trova in Texas. Un collezionista di aerei storici lo possiede e viene utilizzato ancora per volare come faceva più di 80 anni fa quando è stato costruito. 

 

Questo ne dimostra, che nonostante fossero aerei rudimentali, erano veramente robusti. Furono dei veicoli che aiutarono in gran parte a vincere la 2 guerra mondiale.

 

 

 

Le foto della Missione di Recupero in Groenlandia

Il team di recupero e il Super Ghooper in Azione
La mitragliatrice con ancora i colpi inseriti
Il super ghoper
Fasi di rimontaggio dell’aereo
Glacier Girl
L’aereo rimontato e recuperato
Vedi anche la storia del tempio dei Giganti